Sintesi sul funzionamento degli algoritmi di Linkedin e Twitter e alcuni suggerimenti per l”uso di queste piattaforme social media più orientate ad una utenza “business” 

Una descrizione sintetica per illustrare le principali caratteristiche di queste piattaforme e alcune indicazioni per farne un uso corretto dedicate a imprenditori e professionisti che vogliano utilizzare questi social media a fini professionali, sia che li utilizzino direttamente, sia per migliorare la comprensione del lavoro dei loro consulenti in out sourcing. 

Questo articolo segue l’analogo pubblicato che descrive l’algoritmo di Facebook e come in quel caso non è destinato agli specialisti dei social media per i quali risulterebbe non esaustivo.

Conoscere i principi di funzionamento aiuta ad utilizzare meglio le piattaforme, assegnando la giusta importanza alla qualità dei contenuti da pubblicare, aspetto che rimane sempre di sostanziale rilevanza per qualsiasi social.

Linkedin

Negli ultimi anni la trasformazione di Linkedin è stata enorme, da vetrina di curriculum a piattaforma di contenuti, che oggi per alcuni aspetti sembra somigliare sempre più a Facebook, anche se non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze.

Rimane comunque la piattaforma per il B2B per antonomasia, anche se non bisogna dimenticare che è pur sempre una piattaforma sociale di persone che lavorano in aziende e non una piattaforma di aziende.

Vediamo pertanto alcuni dei principi fondamentali dell’algoritmo di questa piattaforma:

  • Assegna miglior rilevanza ai profili completi di tutti i dati: job title, foto profilo, riepilogo, esperienza, referenze, etc.;
  • Viene attribuita priorità ai contenuti degli utenti con cui si interagisce maggiormente e che pubblicano in modo coerente;
  • Viene attribuita priorità ai contenuti degli utenti che ottengono forte coinvolgimento nei loro post anche se non manifestato direttamente dall’utente cui il post viene mostrato;
  • Attribuisce maggiore rilevanza ai commenti strutturati rispetto a un alto numero di  reazioni;
  • Non attribuisce la priorità ai contenuti delle pagine aziendali;
  • Preferisce contenuti “nativi”, ovvero con testi, immagini e video caricati all’interno della piattaforma e non linkati;
  • Valuta la pertinenza dei contenuti con il feed utente: in base agli argomenti più seguiti, con maggiori interazioni o in base agli hashtag seguiti;
  • Valuta la probabilità di interazione dell’utente con i contenuti presentati nel proprio feed;
  • Valuta il tempo di lettura trascorso dagli utenti su determinati contenuti considerandoli più autorevoli e rilevanti;
  • Non assegna più priorità automatica ai video nella parte alta del feed.

In tal senso, la piattaforma, pur allargando le maglie della “discorsività” e della “socialità”, non vuole allontanarsi troppo dalla sua essenza originaria di piattaforma per il business, ponendo quindi molta attenzione ai contenuti, all’attenzione che riscuotono, ma anche alla fonte che li produce. Ne consegue che alcuni suggerimenti di uso possono riassumersi in:

  • pur non dimenticando la sintesi nei contenuti, su questa piattaforma i post possono essere anche più lunghi rispetto a Facebook e Twitter, perché gli utenti sono disposti a spendere più tempo su contenuti che ritengono professionalmente interessanti;
  • gli hashtag hanno acquisito negli ultimi due anni una notevole importanza per permettere all’utente di raggruppare i contenuti desiderati, per cui è bene utilizzarli anche se in numero non superiore a 2-3;
  • pubblicare con regolarità senza esagerare nella frequenza, ricordarsi che è bene privilegiare la qualità;
  • un “accurato” uso delle storie, video e documenti allegati, possono stimolare il coinvolgimento, così come le pronte risposte ai commenti e lo sviluppo di conversazioni sui post;
  • è bene utilizzare anche il proprio profilo o quello dei dipendenti anziché solo la pagina aziendale;
  • pubblicare link esterni solo occasionalmente.  
principi algoritmo Twitter
Twitter

Twitter

Pur con un certo ridimensionamento negli ultimi anni, con 330 milioni di utenti attivi mensilmente e 187 milioni ogni giorno, questa piattaforma delle notiizie brevi (280 caratteri) offre ancora margini interessanti nel B2B.

Twitter è la piattaforma che più di ogni altra tiene conto della attualità e tempestività nella divulgazione di notizie e contenuti.

L’obiettivo finale di questa piattaforma è quello di offrire la massima pertinenza della “timeline” (equivalente della bacheca di Facebook) mostrata con le preferenze dell’utente.

I principi fondamentali dell’algoritmo di questa piattaforma risultano essere:

  • “Content Quality scoring”: valutazione della qualità dei contenuti basata su credibilità profilo, video o immagini nativi (non linkati da altre piattaforme), rispetto della lunghezza contenuto (280 car.), link esterni (se linkano a contenuti di valore);
  • engagement: numero di followers e frequenza di interazioni con i tweet pubblicati;
  • interazioni: quantità di interazioni con i tweet (retweet, commenti, like nell’ordine), tempo trascorso sul tweet, qualità degli allegati/link;
  • cronologia dei contenuti: preferenza ai contenuti recenti (in rapporto al profilo verificato);
  • verticalità dei contenuti proposti (focalizzazione su un tema specifico);
  • frequenza di pubblicazione: in quanto rappresenta un valore per i follower/utenti.

Da tali punti emerge dunque la strategia di voler essere non una piattaforma di “quantità” per numero di utilizzatori, ma di “qualità”, intesa come qualità dell’informazione, quando confermata dall’interesse degli utenti, e qualità delle fonti.

In tal senso i suggerimenti per l’uso più proficuo della piattaforma sono:

  • avere un profilo completo di tutte le informazioni richieste dalla piattaforma, di immagini del profilo etc.; da contro profili fake o scarsamente attivi non sono un buon strumento;
  • pubblicare con regolarità, meglio tutti i giorni, da 2 fino a 10 tweet al giorno per massimizzare l’esposizione che la piattaforma farà dei tweet;
  • limitare il numero di hashtag a 2-3, visto che tra l’altro non sono più il criterio prioritario di diffusione;
  • tweet completi di immagini e link a fonti di valore (fonti verificate e non testate secondarie o sconosciute o peggio di fake news);
  • coinvolgimento degli utenti, attraverso commenti e rapide risposte agli stessi, retweet, o periodici sondaggi;
  • attenzione alla lunghezza dei tweet: 280 caratteri è il massimo ma se sono più brevi la piattaforma apprezza.

Ricordate che non è necessario essere presenti ovunque, ma laddove si è presenti bisogna esserci con qualità.